Lèvi-Strauss-- Antropologia
Claude Lèvi-Strauss è considerato il maggior antropologo del XX secolo. Per capire la sua teoria bisogna partire dalla cosiddetta "linguistica strutturale", cioè che una lingua è un sistema di segni che non sono le parole in quanto tali ma le unità fonetiche che le compongono. Per questo motivo si parla di strutturalismo linguistico: una lingua è una struttura in quanto i suoi elementi non hanno valore al di fuori delle relazioni che esistono fra di loro.
La cultura, ovvero tutto ciò che non è natura
Strauss, dalla linguistica strutturale, ricavò due idee fondamentali:
- la cultura (come linguaggio) che può essere considerata come composta da una serie di segni elementari che, combinandosi tra loro, danno origine a significati di volta in volta diversi;
- la cultura (come lingua) che si compone di un numero limitato di segni, che possono dare luogo a un numero finito, per quanto assai elevato, di combinazioni.
Fondendo queste idee provenienti dalla linguistica con il "principio di reciprocità" messo in luce da Mauss, Lèvi-Strauss affrontò lo studio dei sistemi di parentela.
Strauss è stato uno dei pochi antropologi ad aver discusso di cultura ed è arrivato a questo definizione: cultura è tutto ciò che non è natura, quindi tutto ciò che è fatto dagli esseri umani e che costituisce il mondo entro il quale essi vivono normalmente.
La comparsa del linguaggio e la proibizione dell'incesto
Nel suo libro del 1949 dedicato alla parentela, Lèvi-Strauss discute su quello che è sempre stato il "problema" dell'antropologia: il passaggio dalla natura alla cultura. Questo passaggio lo colloca in un tempo indeterminato, ma coincidente con la comparsa del linguaggio e con la proibizione dell'incesto. La proibizione dell'incesto è universale e per questo essa appartiene alla sfera della natura; ma tuttavia, siccome essa non si dà spontaneamente, ma è sempre frutto di una norma sociale, è anche un fatto culturale.
Gli uomini non si unisono a donne di cui sono parenti. Ogni gruppo prende in matrimonio le donne di altri gruppi, cedendo le proprie. Per Lèvi-Strauss: se un gruppo è carente di donne si estingue, per questo lo scambio è vantaggioso: si possono ricevere mogli dagli alleati in caso di bisogno, per poi aiutare in questo l'altro gruppo in un secondo momento.
Le società calde e fredde
Le prime - europea, cinese, araba, ecc. - utilizzano forme di disparità sociale, con le diseguaglianze che provocano conflitti e cambiamenti che a loro volta alimentano in modo dinamico la storia di quelle società; le seconde - quelle primitive - si mantengono sempre nel loro stato iniziale, senza storia e progresso dal nostro punto di vista. Queste sono società che si sottraggono alla storia come noi la intendiamo.
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