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Potere e disuguaglianza- Sociologia

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Il fenomeno del potere La vita sociale tende verso l’irrigidimento in forme stabili di comportamento e interazione , da cui scaturiscono posizioni sociali che non mutano con il mutare delle persone che di volta in volta le occupano (il giornalista, la madre, lo studente, ecc.) e che non dipendono dalla loro personalità individuale. Questo processo di istituzionalizzazione dà vita anche a istituzioni e organizzazioni della società, perché quest’ultima non è un flusso incoerente di interazioni, ma una struttura organizzata. Ogni istituzione e organizzazione della società è caratterizzata da una gerarchia di posizioni sociali, che dà ordine e coerenza alle loro attività. Ad esempio, in un ospedale l’infermiere è subordinato al medico, che a sua volta è subordinato al primario. Questa gerarchia non è in prima battuta basata sul valore in sé delle persone, ma sul loro potere, conferito appunto dal ruolo rivestito. Gerarchia e potere Ogni organizzazione sociale presenta al proprio int...

Jean-Jacques Rousseau - Pedagogia

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Rousseau e l'educazione Jean-Jacques Rousseau, nato a Ginevra nel 1712 e morto nel 1778, è una figura centrale del pensiero illuminista. Nonostante un percorso di studi irregolare e diverse esperienze professionali, divenne celebre per i suoi contributi in ambiti diversi: dalla letteratura alla politica, alla filosofia, fino alla pedagogia. Lo stato di natura Rousseau ipotizza uno "stato di natura" originario, in cui l'uomo vive libero e autonomo, non condizionato dalla società. In questo stato, l'uomo possiede una ricchezza innata che viene progressivamente oscurata dall'evoluzione storica e dai rapporti sociali. Emilio o dell'educazione Prima della pubblicazione di Emilio o dell'educazione , Rousseau non si era occupato formalmente di educazione, ma quest’opera, uscita nel 1762, lo consacrò come uno dei più influenti teorici pedagogici della storia. Emilio è un romanzo pedagogico in cui Rousseau descrive l'educazione di un bambino imma...

Antropologia - La cultura in Hoggart e Geertz

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Hoggart L'espressione " studi culturali " si deve al sociologo inglese Herbert Hoggart. Verso la metà del Novecento, con la fine dell'impero coloniale inglese, si avvertì la necessità di analizzare la società e la cultura inglese, alla luce dei fenomeni come l'immigrazione dalle ex-colonie e di altre dimensioni identitarie come etnicità, genere, sesso, diseguaglianze di classe. Gli "studi culturali" ripresero il concetto antropologico di cultura (insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società), adeguandolo al contesto inglese dell'epoca. La cultura viene vista nella Gran Bretagna degli anni '60 e '70 come un'arena, un luogo di incontro-scontro per l'affermazione di idee e di diritti da parte dei diversi gruppi sociali (che penso di poter definire "subculture"). Questi si defi...

La psicologia del folle

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La psicologia sociale è un ambito di ricerca sviluppato nella prima metà del Novecento, che indaga sulle attività degli individui nelle loro interazioni con gli altri e l'influenza che gruppi sociali, istituzioni e culture hanno sul singolo. Resta comunque problematico dare una definizione: sia perché l'oggetto di studio è ampio e complesso, sia perché in correlazione con altre discipline (sociologia, scienze politiche, ecc.), con confini incerti sugli ambiti disciplinari.  Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, diversi autori statunitensi affrontarono temi relativi alla psicologia di fenomeni collettivi e i primi manuali di psicologia sociale furono pubblicati negli Stati Uniti nel 1908. Si trattava di opere ancora impostate in modo per così dire filosofico, invece che scientifico. Negli anni Trenta e Quaranta il focus della psicologia sociale si concentrò sull'ascesa al potere di nazismo e fascismo. Negli ultimi decenni, la psicologia sociale ha adott...

Lèvi-Strauss-- Antropologia

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Claude Lèvi-Strauss è considerato il maggior antropologo del XX secolo. Per capire la sua teoria bisogna partire dalla cosiddetta " linguistica strutturale ", cioè che una lingua è un sistema di segni che non sono le parole in quanto tali ma le unità fonetiche che le compongono. Per questo motivo si parla di strutturalismo linguistico: una lingua è una struttura in quanto i suoi elementi non hanno valore al di fuori delle relazioni che esistono fra di loro.  La cultura, ovvero tutto ciò che non è natura Strauss, dalla linguistica strutturale, ricavò due idee fondamentali: la cultura  (come linguaggio ) che può essere considerata come composta da una serie di segni elementari che, combinandosi tra loro, danno origine a significati di volta in volta diversi; la cultura  (come lingua ) che si compone di un numero limitato di segni, che possono dare luogo a un numero finito, per quanto assai elevato, di combinazioni. Fondendo queste idee provenienti dalla linguistica con il ...

Locke, l'Empirismo- Pedagogia

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John Locke: vita, pensiero ed educazione John Locke (1632-1704) è stato uno dei più grandi filosofi inglesi, lasciando un’impronta indelebile nella storia del pensiero moderno. Figura centrale dell’empirismo e teorico del liberalismo, fu anche precettore ed educatore, anticipando molti temi del periodo illuminista. La vita di John Locke Nato in una famiglia puritana, Locke fu allevato dal padre, un uomo severo che ne influenzò profondamente l’educazione. Studiò a Oxford, dove in seguito divenne insegnante. Durante la sua carriera, fu precettore dei figli di un cancelliere del Regno, ruolo che gli permise di approfondire le sue riflessioni sull’educazione. Dopo un periodo in Francia, Locke dovette fuggire in Olanda durante il regno filocattolico di Giacomo II. Sostenitore di Guglielmo III d’Orange, tornò in patria con la Gloriosa Rivoluzione del 1688, che portò alla nascita della monarchia costituzionale. Stabilitosi in Inghilterra, trascorse gli ultimi anni dedicandosi alle sue...

Pedagogia- Illuminismo ed Empirismo

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Una nuova idea della mente umana Nel corso del ‘700, in tutta Europa si sviluppò un intenso dibattito sui metodi e fini dell’educazione e dell’istruzione. Ci fu un ripensamento di molte pratiche educative adottate nelle famiglie e nelle scuole, introducendo innovazioni anche nella puericultura. Uno dei fattori di questi ripensamenti fu l’affermarsi di una diversa concezione delle facoltà cognitive dell’uomo, delle modalità di apprendimento e del funzionamento della mente, che vide John Locke tra i suoi ispiratori. Le pionieristiche ricerche di David Hume, Diderot, Locke e altri misero in crisi la teoria dell’innatismo secondo cui l’uomo nasce con idee già impresse nella mente, tra cui Dio. Per questo prima dell’Illuminismo il compito fondamentale dell’educazione ero lo studio della religione, che conduceva alla salvezza eterna dell’individuo. L'origine della conoscenza è invece individuata nell’esperienza e nelle capacità sensoriali e intellettive dell’individuo: si a...